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sabato, Luglio 6, 2024
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Materie prime: l’operatività sul petrolio WTI con crisi del Mar Rosso

I prezzi del petrolio proseguono al rialzo, mentre gli investitori valutano il virtuale impatto sulla fornitura di petrolio degli attacchi dei militanti Houthi dello Yemen, alleati con l’Iran, contro le navi nel Mar Rosso, che hanno interrotto il commercio marittimo e costretto le compagnie a dirottare le navi.

I prezzi del greggio si apprestano a registrare la sesta seduta di contrattazioni con segno positivo sui timori per le interruzioni del commercio attraverso il Canale di Suez, la rotta di navigazione più breve tra Europa e Asia, che rappresenta circa il 15% del traffico marittimo globale.

Secondo gli esperti di Goldman Sachs è improbabile che le interruzioni abbiano un effetto rilevante sui prezzi del greggio e del gas naturale liquefatto (GNL), poiché le opportunità di reindirizzare le navi suggeriscono che la produzione non dovrebbe essere direttamente influenzata.

Intanto gli Stati Uniti hanno promesso uno sforzo internazionale per combattere la situazione, ampliando una forza marittima multinazionale nel Mar Rosso per difendere dagli attacchi. La nuova iniziativa di sicurezza, denominata Operation Prosperity Guardian, vede coinvolti il Bahrain, Gran Bretagna, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna.

Per quanto riguarda le prospettive, Goldman Sachs ha modificato le sue previsioni sui prezzi del petrolio per il prossimo anno, riducendo il range a 70-90 dollari al barile. Secondo gli esperti, la revisione si basa sulle aspettative di un deficit modesto e di prezzi a lunga scadenza leggermente inferiori. Vediamo ora il quadro grafico del petrolio WTI e come operare secondo l’analisi tecnica.

 

Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative

 

Il quadro tecnico del petrolio WTI è indubbiamente impostato al ribasso nel breve termine, nonostante la recente fase di ripresa che si è vista dopo il test di area 68 dollari al barile. I prezzi rimangono in prossimità della linea di tendenza discendente che collega i massimi segnati il 20 ottobre e il 30 novembre, ora transitante a 75,20 dollari al barile.

A livello di stagionalità, con l’aiuto della piattaforma Forecaster, gli archi temporali selezionati vedono complessivamente una fase positiva per la materia prima energetica fino alla fine dell’anno, seguita da una correzione fino alla prima ottava di gennaio e un successivo virtuale allungo fino al 20 gennaio.

 

 

Come sempre, le indicazioni stagionali sono fallibili e devono essere confermate dall’effettiva azione dei prezzi. Strategie long potrebbero essere implementate con la rottura sia della trendline evidenziata prima sia del livello orizzontale a 76 dollari.

In tal caso i compratori potrebbero mirare alla successiva resistenza statica a 80 dollari al barile. La struttura grafica muterebbe a sostegno dei venditori nel breve termine in linea con il trend in atto da fine ottobre con la rottura dei 72 dollari, mossa che potrebbe trasportare i corsi al test dell’area di concentrazione di domanda a 68 dollari.

 

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