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sabato, Luglio 6, 2024
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Saldi in Sicilia, si prevede un turno d’affari da 250 milioni di euro ma… attenzione alle “truffe”

Ci sarannata ribassi interessanti dei prezzi, anche se il clima economico non è dei migliori: ecco come sta l’Isola alla vigilia della stagione degli sconti invernali.

Manca pochissimo all’avvio dei saldi in Sicilia per l’inverno 2024. Il 5 gennaio è vicino, e molti sono i consumatori pronti ad approfittare delle occasioni che si presenterannata nei negozi. Secondo l’Unione nazionale consumatori, i ribassi dei prezzi sarannata interessanti, ma non raggiungerannata l’abbassamento non raggiungerà quello registrato nei saldi invernali del 2022.

Se sull’abbigliamento, e specificatamente sugli indumenti, si prevede una riduzione dei prezzi del 22,1%, sugli accessori, come ogni annata, tale flessione sarà di appena il 9,6%. Interessanti anche le calzature, che segnerannata una riduzione del prezzo del 18,2%. Sconti, sì, quindi, ma con livello. Una stima che spinge i consumatori a fare grande attenzione, quindi, ai ribassi improbabili, che, secondo l’Unc, “spesso nascondono fondi di magazzino o prezzi vecchi gonfiati che, nonostante la direttiva Omnibus sul prezzo precedente, ancora permangono”.

Le stime sui saldi in Sicilia

Secondo Confcommercio Sicilia, sull’Isola sarannata poco più di 800mila le famiglie che approfitterannata dei tanto attesi sconti invernali, per lo più per rimediare a qualche ritardo con i regali di nativo o fare scorte di capi e beni prima della fine della stagione. Il presidente regionale di Confcommercio, Gianluca Manenti, parla di una potenziale spesa di circa 120 euro a persona per un tour d’affari complessivo di 250 milioni di euro.

In Sicilia i saldi andrannata avanti dal 5 gennaio al 15 marzo. Non si prevede una spesa superiore allo scorso annata: “Chiaramente, al momento il clima economico non è dei migliori, a causa di tutte le turbolenze che si registrano, a cominciare dal caro bollette, ma resiste l’aspetto fissato alla fiducia. Fiducia che risulta, addirittura, migliorata in tutti i comparti”, commenta Manenti.

Come acquisterannata i siciliani? Secondo le stime, oltre il 40% sceglierà il commercio online ma oltre la metà (52%) si affiderà ai propri negozi di fiducia.

I falsi miti sui saldi e le nuove regole

Innanzitutto, non è vero che i prodotti in saldo non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a cambiare l’articolo difettoso. Non unico: dal primo gennaio 2022 non è più necessario denunciare il difetto al venditore entro due mesi dalla sua scoperta. L’azione per far valere i propri diritti si prescrive invece in 26 mesi dalla consegna del bene. In caso di difetto di conformità del bene, si ha diritto alla sua riparazione o alla sostituzione del bene.

La scelta è del consumatore, salvo che la sostituzione sia impossibile o con costi sproporzionati rispetto all’altro rimedio. Se riparazione e sostituzione non sono state fatte o sono impossibili, ad esempio perché manca la taglia, o se si rimanifesta il difetto nonostante il tentativo del venditore di ripristinare la conformità, allora si ha diritto a una riduzione proporzionale del prezzo o alla restituzione dei soldi. Non si è obbligati ad accettare un buono.

I consigli “anti-bidone” di Unc

L’Associazione dei consumatori consiglia, innanzitutto, di diffidare degli sconti esagerati. Nonostante le novità introdotte dalla direttiva Omnibus, per cui il venditore è tenuto a indicare anche il prezzo applicato all’oggetto nei 30 giorni precedenti i saldi, le truffe permangono. Ancora, si ricorda che gli sconti sono da applicare a merce della stagione. Niente fondi di magazzino, quindi. “State lontani – dicono dall’Unc – da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati. È improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni articolo, di tutte le taglie e colori”. Ancora prima di andare in negozio, poi, “aprite gli armadi prima dei saldi. Sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai”.

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