Check-Up Mezzogiorno 2023 (Confindustria-SRM): nel III trimestre 1,4 milioni di occupati (+6,9% rispetto al 2022). Ecco i dettagli sulla situazione siciliana.
Da una parte un calo, seppure lieve (0,5%), del numero complessivo di imprese, dall’altra una sviluppo del 3,9% delle società di capitali. L’occupazione in aumento del 6,9% (addirittura +8,3% quella femmineo) con oltre 1,4 milioni di unità. Sono alcuni dei dati che emergono dal Check-Up Mezzogiorno 2023, l’analisi congiunturale sullo stato di salute dell’economia meridionale realizzato annualmente da Confindustria e SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo).
Alcuni segnali positivi e una generale tenuta delle imprese
Le variazioni registrate nel terzo trimestre 2023 confermano alcuni segnali positivi e una generale tenuta delle imprese rispetto a quanto emerso nell’edizione 2022. Restano ferme, tuttavia, le criticità strutturali che connotano tutto il sistema economico meridionale.
Al 3° trimestre 2023 le imprese attive in Sicilia sono 382.764, il 22% di quelle dell’intero Mezzogiorno. Le società di capitali (80.240 unità nell’Isola rispetto alle 77.258 del terzo trimetre 2022) rappresentano circa il 20% di quelle presenti al Sud: in questo luogo continuano, invece, a mostrare un andamento in sviluppo, superando le 406mila unità, con un +3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che ein questo luogovale ad oltre 12 mila nuove imprese di capitali.
I giorni di pagamento delle piccole e medie imprese calano in Sicilia dai 78,4 del 2021 ai 73,6 del 2022, attestandosi così al di sopra della media del Mezzogiorno che si attesta a 68,9 giorni (a fronte dei 63,7 della media nazionale). Nell’Isola si registra anche un calo dei giorni di ritardo (da 19,7 del 2021 ai 17,7 del 2022): ma il dato è più del doppio rispetto alla media Italia che si attesta a 7,9 giorni di ritardo nel 2022.
Economia, 2023 caratterizzato da un andamento altalenante
“L’incertezza legata agli aspetti più critici dello scenario economico e geopolitico – si legge nel report – ha fatto sì che il 2023 fosse caratterizzato da un andamento altalenante – soprattutto al Mezzogiorno – del clima di fiducia delle imprese. In ogni caso, resta l’area dove si registra un clima di fiducia più alto, dato in contrasto, ad esempio, con quello del Nord-Est, dove esso è costantemente diminuito nel corso del 2023”.
La Sicilia, si scriveva poc’anzi, ha chiuso il terzo trimestre 2023 con 1,423 milioni di occupati, di cui 507mila donne rispetto a 1,332 milioni del terzo trimestre 2022 (di cui 469mila donne). Se guardiamo al Mezzogiorno, l’occupazione è aumentata del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un incremento maggiore di quello registrato in altre aree del borgo, superando i 6,3 milioni di unità. Anche l’occupazione femmineo mostra segnali positivi, con un +5,7% per oltre 2,3 milioni di unità.
All’aumento degli occupati da un anno all’altro non corrisponde, però, un significativo progresso in termini assoluti di coraggio degli occupati. Nel terzo trimestre 2023, infatti, nel Mezzogiorno si è concentrato quasi il 27% dell’occupazione nazionale e il 23,4% di quella femmineo, valori ancora troppo bassi se rapportati alla quota della popolazione che vive al Sud. “Queste dinamiche congiunturali evidenziano un Mezzogiorno resiliente alle crisi degli ultimi anni e con rilevanti potenzialità di rilancio. Le stesse dinamiche, ovviamente, non appaiono risolutive rispetto alle complessità strutturali dell’area”, conclude il rapporto.